I POTERI DELLO STATO MESSICANO E GLI ORGANI LEGITTIMATI A SOLLEVARE LA C.D. CONTROVERSIA COSTITUZIONALE, DAVANTI ALLA CORTE SUPREMA DI GIUSTIZIA FEDERALE MESSICANA: YULHMA V. BALDERAS ORTIZ.
I POTERI DELLO STATO MESSICANO E GLI ORGANI LEGITTIMATI A SOLLEVARE LA C.D. CONTROVERSIA COSTITUZIONALE, DAVANTI ALLA CORTE SUPREMA DI GIUSTIZIA FEDERALE MESSICANA
di Avv. Yulhma V. Balderas Ortiz
Dottore di ricerca in Diritto pubblico, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Come è noto il principio della separazione dei poteri nasce per impedire l’assolutismo. In base a tale principio ogni funzione statale deve essere esercitata da organi specializzati e reciprocamente indipendenti.
In Messico tale principio è elencato nell’articolo 49 della Costituzione Federale, in cui si stabilisce che: “Il Potere Supremo della Federazione messicana è diviso, nel suo esercizio, in legislativo, esecutivo e giudiziario. Non si possono cumulare due o più di questi poteri in una sola persona o gruppo, né affidare il potere legislativo a un individuo, ad eccezione dei poteri straordinari concessi all’Esecutivo dell’Unione dall’articolo 29 della Costituzione Federale. In ogni altro caso, salvo quanto previsto dal secondo comma dell’articolo 131, sono concessi poteri speciali per legiferare”.
Nonostante ciò, il principio di divisione dei poteri non è stato attuato in forma completa in Messico né prima né dopo la Costituzione del 1917, perciò è stato sempre nel centro del dibattito nazionale. Negli ultimi tempi grazie a una serie di riforme[1] costituzionali che hanno investito il Parlamento, il Governo e la Corte Suprema tale principio sembra operare.
Invero la Corte Suprema, nella sua funzione di organo incaricato di dirimere le controversie tra Poteri dello Stato, ha cominciato a giocare un ruolo importante per il buon funzionamento del sistema federale, e per una corretta definizione delle competenze di ciascuno dei poteri pubblici[2], specialmente a partire dalla riforma costituzionale dell’articolo 105 della Costituzione Federale in materia di conflitti di attribuzione, intervenuta il 31 dicembre 1994.
È da ricordare che già dal 1917[3] la Costituzione Federale in ossequio al principio di divisione dei poteri aveva previsto le c.d. controversie costituzionali di competenza della Corte. Tuttavia, tale meccanismo di risoluzione dei conflitti costituzionali è stato scarsamente utilizzato (sono stati sollevati unicamente 42 conflitti di attribuzioni[4]), poiché ogni qualvolta emergevano dissidi di carattere giuridico, in particolare tra il Governo Federale e alcuni degli Stati federati, essi erano risolti attraverso procedimenti e organi di carattere politico.
Inoltre, hanno impedito lo sviluppo di tale istituto da un lato la presenza di un partito unico, e dall’altro il fatto che questa competenza poteva essere attuata soltanto all’interno del giudizio di amparo[5]. Infatti, l’articolo 103 della Costituzione Federale, stabilisce la competenza dei tribunali della Federazione per risolvere tramite il giudizio di amparo, gli eventuali conflitti derivanti da leggi o atti di autorità che violano i diritti individuali, da leggi o altri atti dell’autorità federale che violano o limitano la sovranità degli Stati, e da leggi o altri atti delle autorità statali che invadono la competenza dell’autorità federale. A ciò bisogna poi aggiungere che la Costituzione del 1917 non è stata accompagnata da una disciplina integrativa, che regolasse questi tipo di processi costituzionali.
Solo a seguito della riforma costituzionale del 1994[6], le c.d. controversie costituzionali acquisirono rilevanza evidenziando anche l’importanza del principio della supremazia costituzionale e di gerarchia dell’ordinamento giuridico, tra l’altro disposto nell’articolo 133 della Costituzione Federale.
Dopo tale riforma seguirono le modifiche degli anni 1996 e 1999, che consolidarono le attribuzioni della Corte Suprema e iniziarono il suo processo di trasformazione verso un vero e proprio Tribunale costituzionale[7].
Ed ancora tali riforme, hanno conferito alla Magistratura federale una maggiore indipendenza dal Potere legislativo e dal Presidente della Repubblica. Anche se l’independenza mai sia esistita in termini assoluti, si può dire che, in generale, gli organi del Potere giudiziario sono stati imparziali nell’imporre le loro decisioni, a meno che l’Esecutivo fosse particolarmente interessato a che una questione fosse risolta in una certa direzione[8]. Non si deve perdere di vista l’importanza delle decisioni pronunciate dalla Magistratura federale, specialmente per quanto riguarda la sua funzione di controllo di costituzionalità, in particolare da quando è solo la Corte Suprema a conoscere di questa materia, il che si traduce in un limite al potere del Presidente della Repubblica[9].
Anche se la vigente Carta Costituzionale (1917) ha configurato un Potere esecutivo federale forte, il sistema politico lo ha reso ancor più forte. Tuttavia, gli ultimi anni testimoniano il lento e a volte difficile rafforzamento dei poteri legislativo e giudiziario federali, anche se ci aspetta ancora un lungo cammino perché si raggiunga un vero equilibrio tra i poteri (e ciò rappresenta una urgente necessità per il Messico), e occorre affermare un effetivo sistema di freni e contrappesi politici. Da tale equilibrio e dall’operare di tali freni e contrappesi dipende il futuro sviluppo della democrazia messicana.
Dall’altro canto, l’articolo 105, comma 1 della Costituzione Federale, prevede 11 ipotesi che possono raggrupparsi in tre categorie: 1) conflitti tra diversi ordini giuridici aventi ad oggetto la legalità o costituzionalità di una norma o di un atto; 2) conflitti tra organi di diversi ordini giuridici aventi ad oggetto la legalità o costituzionalità di norme o di atti; 3) conflitti tra organi dello stesso ordine giuridico, concernenti la costituzionalità di norme o di atti[10].
Tramite le c.d. controversia costituzionale si attua il controllo concreto in Messico, a differenza della c.d. azione di incostituzionalità, le controversie esigono una rilevanza concreta, ovvero l’interesse legittimo o giuridico ai fini della loro ammissibilità.
I soggetti legittimati a sollevare il conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte Suprema, sono: 1) la Federazione e uno Stato o il Distretto Federale; 2) la Federazione e un Municipio[11]; 3) il Potere Esecutivo e il Congresso dell’Unione e una delle Camere del Congresso o, nel caso, la Commissione Permanente, sia degli organi federali che del Distretto Federale; 4) uno Stato e un altro; 5) uno Stato e il Distretto Federale; 6) il Distretto Federale e un Municipio; 7) due Municipi di diversi Stati; 8) due Poteri di uno stesso Stato; 8) due organi di governo del Distretto Federale.
Come si evince, a confrontarsi nei conflitti di attribuzione sono per lo più singoli contendenti, attori che rappresentano e personificano interessi istituzionali, spesso protagonisti di primo piano sulla scena politica nazionale e locale. Tali questioni riguardano evidentemente nervi particolarmente sensibili del sistema politico e delle sue articolazioni istituzionali.
NOTE:
[1]Cfr. H. FIX FIERRO, Reformas y adiciones a la Constitución federal en materia de administración de justicia, Anuario jurídico, UNAM, Messico 1994, pp. 43 ss; La reforma judicial de 1994 y las acciones de inconstitucionalidad, Ars Iuris, n. 13, Messico 1995, pp. 109 ss; La defensa de la constitucionalidad en la reforma judicial de 1994, p. 51; M. MELGAR ADALID, Reformas al Poder Judicial, UNAM, Messico 1995; J. L. SOBERANES FERNÁNDEZ, La reforma judicial federal mexicana de 1994, UNAM, Messico 1995, pp. 397 ss; J. CARPIZO, Reformas constitucionales al Poder Judicial Federal y a la jurisdicción constitucional, del 31 de diciembre de 1994, Boletín Mexicano de Derecho Comparado, n. 83, maggio-agosto Messico 1995, pp. 807 ss; Nuevos estudios constitucionales, Porrúa-UNAM, Messico 2000, pp. 181 ss; S. BARAJAS MONTES DE OCA, Bases de la reforma a los artículos 94, 96 y 97 constitucionales en materia judicial, Boletín Mexicano de Derecho Comparado, n. 83, maggio-agosto Messico 1995, pp. 791 ss; J. V. AGUINACO ALEMÁN, La reforma del Poder Judicial de la Federación de 1994, Once voces, Poder Judicial de la Federación, Messico 2000, pp. 37 ss; J. ROLDÁN, La nueva organización del Poder Judicial de la Federación y la defensa de la Constitución, Fontamara, Messico 2003, pp. 127 ss.
[2]Cfr. O. SÁNCHEZ CORDERO DE GARCÍA VILLEGAS, La controversia constitucional. Elemento técnico jurídico de una nueva relación entre poderes, UNAM, Messico 2002, p. 17; J. R. COSSIO DÍAZ, Articolo 105 constitucional, Tomo Unico, prima edizione, Porrúa, Messico 2001, pp. 339 ss.
[3]L’articolo 105 della Costituzione del 1917, disponeva “Corresponde sólo a la Suprema Corte de justicia de la Nación conocer de las controversias que se susciten entre dos o más Estados, entre los Poderes de un mismo Estado sobre la constitucionalidad de sus actos y de los conflictos entre la Federación y uno o más Estados, así como de aquellas en que la Federación fuese parte”. A partir de 1917, ha sufrido cuatro reformas. Con la primera reforma, del 25 de octubre de 1967, se adicionó en su parte final que las controversias en que la Federación fuese parte serían sólo aquéllas cuyos casos estableciera la ley. Posteriormente, por virtud de la reforma política del Distrito Federal, con fecha 25 de octubre de 1993, se le agregó su legitimación para participar en la promoción de controversias en contra de otro Estado y entre órganos de gobierno del Distrito Federal. La tercer reforma, sin duda la más importante, fue la multimencionada de 31 de diciembre de 1994, que, como hemos dicho, reestructuró por completo este artículo. Por último, la cuarta reforma no involucró a las controversias constitucionales sino a las acciones de inconstitucionalidad: básicamente consistió en la variación del encabezado de la fracción II y en la eliminación de la excepción de procedibilidad de la acción de inconstitucionalidad en materia electoral”. Cfr. S. R. MÁRQUEZ RÁBAGO, Evolución constitucional mexicana, Porrúa, Messico 2002, pp. 617 ss; V. J. V. CASTRO, CASTRO, Las controversias constitucionales y las acciones de inconstitucionalidad, Tomo Unico, 1 edizione, Porrúa, Messico 2001, p. 331.
[4]V. Cuadro estadístico histórico de asuntos relativos a controversias constitucionales tramitados entre 1917-1994. In www.scjn.gob.mx.
[5]Cfr. J. ROMAN PALACIOS, La Suprema Corte y las Leyes inconstitucionales, Prima edizione, Botas, Messico 1962, p. 31; J.J. GUDIÑO PELAYO, La jurisdicción de Amparo y la independencia del juez local, Tomo I, Quarta edizione, Porrúa, Messico 2003, pp 765 ss.
[6]V. M. A. HERNÁNDEZ CHONG CUY, J. J. OLVERA LÓPEZ, El Articolo 105 constitucional y la redefinición de la Suprema Corte de Justicia de la Nación como Estabilizadora del Poder Público, Tomo Unico, prima edizione, Porrúa, Messico 2001, pp. 377 ss.
[7]Cfr. M. MELGAR ADALID, Hacia un auténtico tribunal constitucional, Cuestiones constitucionales, n. 11, giulio-dicembre 2004, pp. 133 ss; M. COVIÁN ANDRADE, Teoría constitucional, Centro de Estudios de Ingeniería Política y Constitucional, A.C., Messico 2002, pp. 678 ss; E. URIBE ARZATE, El tribunal constitucional, Universidad Autónoma del Estado de México, Toluca, Messico 2002, pp. 289 ss; ID. El Tribunal Constitucional en México: perspectiva y posibilidad, in J. VEGA GÓMEZ, E. CORZO SOSA, (coords.), Tribunales y justicia constitucional. Memoria del VII Congreso Iberoamericano de Derecho Constitucional, UNAM, Messico 2002, pp. 537 ss; M. CARBONELL, La Constitución pendiente. Agenda mínima de reformas constitucionales, México, UNAM, 2002, pp. 145-155; ID. Algunas posibles reformas al Poder Judicial en México, in J. VEGA GÓMEZ, E. CORZO SOSA, (coords.), cit., pp. 59 ss; J. F. CÁRDENAS GRACIA, Una Constitución para la democracia. Propuestas para un nuevo orden constitucional, UNAM, Messico 1996, pp. 255 ss; C. MENA ADAME, La Suprema Corte de Justicia de la Nación como tribunal constitucional, Porrúa, Messico 2003, pp. 359 ss.
[8]V. J. CARPIZO, El presidencialismo mexicano, cit., p. 181.
[9]ibidem, p. 217.
[10]Al riguardo, v. il sito www.scjn.gob.mx, ricerca per voci dei criteri giurisprudenziali: “Controversias constitucionales. El análisis para resolver el conflicto suscitado entre dos niveles de gobierno implica el estudio tanto de los principios constitucionales relativos, como de la motivación y causa generadora que llevó al legislador a elevarlos a rango constitucional”, Registro n. 196753, della Nona Epoca, della 2 Sezione della Corte Suprema, Tomo VII, febbraio 1998, p. 337; “Controversias constitucionales. No son la vía idónea para combatir resoluciones jurisdiccionales”, Registro n. 196098, della Nona Epoca, della 2 Sezione della Corte Suprema, Tomo VII, giugno 1998, p. 421; “Controversias constitucionales. No es la vía idónea para impugnar actos derivados de resoluciones dictadas en un procedimiento de ejecución de sentencias de amparo”, Registro n. 195034, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Tomo VIII, dicembre 1998, p. 824; “Controversias constitucionales. no son la vía idónea para combatir resoluciones jurisdiccionales, aun cuando se aleguen cuestiones constitucionales”, Registro n. 190960, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Tomo XII, ottobre 2000, p. 1088; “Controversias constitucionales. Procede impugnar en esta vía las que se susciten entre las entidades, poderes u órganos a que se refiere la ley reglamentaria respectiva, sobre la constitucionalidad de sus actos positivos, negativos y omisiones”, Registro n. 193445, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Tomo X, Agosto 1999, p. 568; “Controversias constitucionales y acciones de inconstitucionalidad. diferencias entre ambos medios de control constitucional”, Registro n. 191381, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Tomo XII, agosto 2000, p. 965; “Reclamación en controversias constitucionales y acciones de inconstitucionalidad. su materia consiste en analizar la legalidad del acuerdo reclamado”, Registro n. 172406, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Tomo XXV, maggio 2007, p. 1524. V. inoltre, J. J. GUDIÑO PELAYO, Controversia sobre controversia, 2 Edizione, Porrúa, Messico 2001; E. ARTEAGA NAVA, Tratado de derecho constitucional, Oxford University Press, Messico 1999, Volume 4, p. 1377.
[11]Cfr. S. VALENCIA CARMONA, Derecho municipal, Enciclopedia jurídica mexicana, Tomo XI, Porrúa, UNAM, Instituto de Investigaciones Jurídicas, Messico 2002; ID. Derecho municipal, Porrúa, Messico 2003; J. FERNÁNDEZ RUIZ, Régimen jurídico municipal en México, Porrúa, Messico 2003; C. F. QUINTANA ROLDÁN, Derecho municipal, 6 Edizione, Porrúa, Messico 2002; R. ROBLES MARTÍNEZ, El municipio, 5 Edizione, Porrúa, Messico 2002; T. RENDÓN HUERTA BARRERA, Derecho Municipal, 2 Edizione, Porrúa, Messico 1998, S. VALENCIA CARMONA, La defensa constitucional del municipio mexicano, Tomo IV, pp. 3865 ss; ID. La defensa constitucional y solución de conflictos en el municipio, in E. FERRER MAC-GREGOR e R. VEGA HERNÁNDEZ, Justicia constitucional local, Fundap, Messico 2003, pp. 385 ss; C. BÁEZ SILVA, Controversia constitucional y los municipios, Iniciativa. Revista del Instituto de Estudios Legislativos de la Legislatura del Estado de México, anno 2, n. 5, ottobre-dicembre, 1999; M. GONZÁLEZ OROPEZA, Medios de protección de los Municipios, Iniciativa. Revista del Instituto de Estudios Legislativos de la Legislatura del Estado de México, cit.; M. A. HERNÁNDEZ CHONG CUY, La defensa jurisdiccional del municipio y las controversias constitucionales, Universidad Panamericana, Zapopan, Messico 1998; J. R. COSSÍO DÍAZ, La defensa constitucional del municipio, Constitución, tribunales y democracia, Themis, Messico 1998, pp. 105 ss; J. CÁRDENAS GRACIA, El municipio en las controversias constitucionales, Boletín mexicano de derecho comparado, UNAM, anno XXIX, n. 86, maggio-agosto Messico 1996; J. FAYA VIESCA, Revista Ameinape. Impulso al nuevo federalismo mexicano, n. 1, gennaio-giugno Messico 1996; G. GÓNGORA PIMENTEL, Las partes en el juicio de amparo. La parte agraviada. Quiénes pueden ser parte agraviada. El municipio como persona moral oficial. Necesidad de una defensa para los municipios, Estudios jurídicos en memoria de Alfonso Noriega Cantú, Porrúa, Messico 1991, pp. 239 ss.