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I COMMISSARI NEL POTERE DI INCHIESTA, DAVANTI ALLA CORTE SUPREMA DI GIUSTIZIA FEDERALE MESSICANA: YULHMA V. BALDERAS ORTIZ.

I COMMISSARI NEL POTERE DI INCHIESTA, DAVANTI ALLA CORTE SUPREMA DI GIUSTIZIA FEDERALE MESSICANA

di Avv. Yulhma V. Balderas Ortiz
Dottore di ricerca in Diritto pubblico, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

A norma della regola 2, appartato 2.1, dell’Ordinanza Generale n. 16/2007 dell’Assemblea Plenaria della Corte Suprema, possono attuare come Commissari nell’inchiesta[1]: 1) il Giudice costituzionale; 2) il Giudice o Magistrato Federale; 3) le persone non appartenenti alla Magistratura.

A questo proposito va ricordato che nell’ipotesi in cui il Commissario nominato dall’Assemblea non appartenga alla Magistratura, si dovrà nominare un Giudice costituzionale in qualità di “coordinatore” e “responsabile” dell’inchiesta. Ciò è previsto allo scopo di poter controllare che il Commissario svolga effettivamente le sue mansioni. In caso contrario, il Giudice costituzionale dovrà informare l’Assemblea, affinché questa addotti le misure opportune per obbligare il commissario ad adempiere al suo compito, nel caso sia necessario ordinare la sua rimozione e sostituzione. Se la nomina ricade su un componente della Magistratura, questi non può rinunciare all’incarico, a meno che esista un grave motivo.

Inoltre, è da sottolineare che la Commissione di inchiesta non ha natura onorifica, perciò i Commissari hanno diritto a una retribuzione che è irrinunciabile.

Nel trattamento economico dei Commissari si osservano le seguente regole: 1) nell’ipotesi in cui i Commissari non siano componenti della Magistratura, sarà responsabilità dell’Assemblea Plenaria determinare l’ammontare delle retribuzioni. In ogni caso, le spese originate dall’inchiesta sono a carico del bilancio del Potere Giudiziario; 2) qualora i Commissari siano Magistrati o Giudici Distrettuali, la retribuzione sarà a carico del bilancio del Consiglio della Giudicatura Federale.

D’altra parte è importante evidenziare che l’inchiesta è circoscritta al c.d. protocollo contenente il programma dei lavori della Commissione[2].

La Commissione e il personale di sopporto da questa designato, sono i soli responsabili dell’informazione ottenuta dall’inchiesta[3]. Per tali motivi i Commissari dovranno osservare la più rigorosa riservatezza sul fascicolo relativo all’inchiesta. In caso contrario, se procederà ad instaurare il rispettivo processo disciplinare.

L’inchiesta svolta dai Commissari deve riguardare esclusivamente i “fatti consumati”, indicati dall’Assemblea Plenaria nell’ordinanza che autorizza lo svolgimento di questa. La durata dell’inchiesta è di 6 mesi, ma questa può essere ampliata[4] previa ordinanza dell’Assemblea. I Commissari sono tenuti ad inviare mensilmente all’Assemblea[5]Plenaria il c.d. rapporto informativo sullo stato dei lavori dell’inchiesta.

Nello svolgimento dell’inchiesta la Commissione deve:

  • richiedere alle autorità o ai pubblici servitori, la documentazione e i rapporti informativi, che siano indispensabili, eccezion fatta, in quelli che hanno il carattere di “riservato” o “confidenziale”;
  • richiedere la testimonianza delle persone fisiche o morali sui “fatti” o su “informazioni” ad essi noti;
  • costituirsi per se o tramite il personale di sopporto, negli uffici delle autorità che hanno relazione con i “fatti” indagati, con lo scopo di esaminare i documenti riferiti all’inchiesta;
  • richiedere, ove sia necessario, il sopporto tecnico per lo svolgimento dell’inchiesta;
  • emettere tutte le ordinanze indispensabili per l’attuazione dell’inchiesta[6].

Su quest’ultimo aspetto, è da ricordare che tali ordinanze si devono eseguire per unanimità o maggioranza dei voti dei componenti della Commissione. Ogni ordinanza e ogni atto posto in essere dai Commissari dovranno essere autenticati. A tale scopo, la Commissione potrà richiedere la collaborazione dei Segretari della Magistratura Federale che autenticheranno le ordinanze e gli atti sopra citati.

Inoltre la Commissione, avrà la sua sede nel luogo indicato dalla Corte Suprema. In casi di necessità la sede potrà essere spostata previa comunicazione dei Commissari all’Assemblea Plenaria. Al fine dell’inchiesta tutti i giorni sono utili.

Entro i 15 giorni successivi alla nomina della Commissione, i Commissari sono tenuti ad elaborare il c.d. protocollo dell’inchiesta, ovvero il programma dei lavori, il quale dovrà essere comunicato all’Assemblea Plenaria della Corte Suprema, che potrà modificarlo, ove sia necessario.

La Commissione ha facoltà di ampliare il c.d. protocollo dell’inchiesta, nell’ipotesi in cui durante lo svolgimento dell’inchiesta avverta che sia indispensabile tale circostanza, comunque dovrà essere comunicata immediatamente all’Assemblea Plenaria.

A seguito della approvazione del c.d. protocollo dell’inchiesta, la Commissione richiederà il c.d. rapporto informativo[7] alle autorità o alle persone che possono avere relazione diretta o indiretta con i “fatti” od “omissioni” che sono presumibilmente violatori delle garanzie individuali. Tale rapporto si dovrà presentare entro il termine di 30 giorni, allegando ove sia il caso, le relative prove.

Le richieste dei Commissari indirizzate alle autorità o ai soggetti privati saranno notificate con ogni mezzo di comunicazione.

Gli atti[8] dei Commissari sono pubblici, eccezion fatta, nell’ipotesi in cui i soggetti privati o le autorità indagate chiedano di essere ascoltati in forma privata. Qualora le richieste costituiscano un colloquio, tale circostanza verrà comunicata almeno 48 ore prima del giorno in cui si dovrà attuare.

A questo proposito, va ricordato che i soggetti privati invitati a collaborare all’inchiesta, al fine di essere avvertiti hanno la facoltà di indicare il domicilio, o il numero telefonico o il fax, o la posta elettronica.

Per quanto riguarda le autorità, esse sono tenute a coadiuvare nello svolgimento dei lavori dei Commissari, e devono consentire l’acceso ai rispettivi archivi. Inoltre queste sono tenute ad inviare alla Commissione le informazioni richieste, opportunamente autenticate.

Nei colloqui i Commissari devono osservare le seguente regole:

  • i colloqui saranno svolti dai Commissari, assistiti dal Segretario della Magistratura Federale che darà fede dell’attuazione indicando il luogo, l’ora, il giorno, il mese e l’anno in cui è stata svolta;
  • la lingua usata nei colloqui sarà quella spagnola, nell’ipotesi in cui si tratti di un indigena che non parla la lingua spagnola, si richiederà l’aiuto di un interprete;
  • di ogni colloquio si procederà alla rispettiva videoregistrazione e alla trascrizione della dichiarazione. Qualora non sia possibile videoregistrare il colloquio, si farà solo in forma scritta, in questo caso, tale dichiarazione dovrà essere sottoscritta dal dichiarante, dal Commissario e autenticata dal Segretario della Magistratura Federale;
  • prima di iniziare il colloquio, si dovrà informare il dichiarante del motivo per cui si tiene il colloquio, della natura dell’inchiesta e specificare che l’indagine non costituisce una attuazione giurisdizionale. E dovrà chiarire che non si tratta di un reato (processo penale), e che il suo intervento è stato richiesto con lo scopo di manifestare i “fatti” a lui noti sulla materia dell’inchiesta.

Inoltre, i particolari o le autorità che si devono presentare davanti alla Commissione hanno facoltà:

  • di presentarsi al colloquio accompagnati da un massimo di 3 persone di sua fiducia, le quali non hanno il diritto ad intervenire, ma possono comunicare ogni momento con il dichiarante;
  • di presentare la sua dichiarazione in forma scritta, ma che poi dovrà essere ratificata da questi personalmente in un’ulteriore attuazione dinnanzi alla Commissione;
  • di sollecitare la riservatezza della loro identità. Tale circostanza opererà, qualora ad avviso della Commissione sia opportuno per lo svolgimento dell’inchiesta.

Inoltre, la Commissione può presentare i c.d. rapporti informativi speciali davanti all’Assemblea Plenaria, nell’ipotesi in cui si verifichino “fatti” od “omissioni” delle autorità, tendenti ad evadere o limitare i lavori dei Commissari. In questo caso l’Assemblea appena ricevuto tale rapporto richiederà il Presidente della Repubblica o al Congresso dell’Unione di coadiuvare all’esito dell’inchiesta.

Conclusa l’inchiesta, la Commissione formulerà il c.d. rapporto informativo preliminare in cui indicherà i “fatti”, allegherà gli atti, le prove e le conclusioni dei rispettivi Commissari.

Le conclusioni indicate nel c.d. rapporto informativo preliminare devono essere motivate esclusivamente nelle prove e atti che costituiscono il fascicolo dell’inchiesta.

Il c.d. rapporto informativo preliminare deve indicare:

  • i “fatti” presumibilmente costitutivi delle “gravi” violazioni delle garanzie individuali ed anche quelli “fatti” che non hanno tale natura;
  • le prove che dimostrino l’esistenza dei “fatti” e che costituiscono le “gravi” violazioni delle garanzie individuali ed anche le persone implicate in questi;
  • le valutazioni sui “fatti” e le prove;
  • Le conclusioni.

I Commissari nel c.d. rapporto informativo preliminare, non hanno facoltà per qualificare la legalità delle attuazioni svolte previamente da altri Organi dello Stato (ad esempio il rapporto informativo della Commissione Nazionale dei Diritti Umani[9]), nei processi che hanno relazione con i “fatti” materia dell’inchiesta. Nonostante ciò, se nello svolgimento dell’inchiesta la Commissione avverte che in questi processi, sono state commesse violazioni “gravi” delle garanzie individuali, dovrà indicarlo anche nelle conclusioni relative al rapporto, al fine che l’Assemblea Plenaria determini le misure pertinenti.

Ed ancora in tale rapporto non si potrà dichiarare alcuna responsabilità. Si potranno solo indicare le persone implicate con i “fatti” costitutivi delle “gravi” violazioni alle garanzie individuali.

Al riguardo è da sottolineare che al fine di salvaguardare il principio di imparzialità o super partes della Corte Suprema nell’attuazione del potere di inchiesta, il c.d. rapporto informativo preliminare è attribuibile (sia nel fondo che nella forma) ai soli Commissari, quindi la Corte viene svincolata della controfirma di tale rapporto.

NOTE: 

[1]Cfr. J. CARPIZO, La función de investigación de la Suprema Corte de Justicia, En Estudios Constitucionales, Quarta Edizione, Miguel Ángel Porrúa y Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), Messico, 1994.

[2]V. la Regola Terza dell’Ordinanza Generale n. 16/2007 dell’Assemblea Plenaria della Corte Suprema.

[3]V. l’articolo 6 della Costituzione Federale, Legge Federale di Trasparenza e Acceso all’informazione Pubblica di Governo e Regolamenti interni della Corte Suprema e il Consiglio della Giudicatura Federale.

[4]Al riguardo, v. il sito www.scjn.gob.mx, ricerca per voci dei criteri giurisprudenziali: “Facultad de investigación prevista en el artículo 97, segundo párrafo, de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos. Conforme al acuerdo general plenario 16/2007, procede su ampliación cuando se solicite por hechos posiblemente violatorios de garantías que estén estrechamente relacionados con aquellos por los que se ejerció dicha facultad”, Registro n. 169499, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzeta XXVII, giugno 2008, p. 12; “Facultad de investigación prevista en el artículo 97, segundo párrafo, de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos. debe admitirse su ampliación aunque aquél no la contemple expresamente”, Registro n. 169498, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XXVII, giugno 2008, p. 13.

[5]V. la Regola Quinta e Sesta dell’Ordinanza Generale n. 16/2007 dell’Assemblea Plenaria della Corte Suprema.

[6]V. la Regola terza dell’Ordinanza Generale n. 16/2007 dell’Assemblea Plenaria della Corte Suprema.

[7]Al riguardo, v. il sito www.scjn.gob.mx, ricerca per voci dei criteri giurisprudenziali: “Facultad de investigación prevista en el artículo 97, párrafo segundo, de la Constitución Política de los EstadosUnidos Mexicanos. la Comisión integrada con motivo del ejercicio de aquélla está facultada para solicitar los registros de llamadas telefónicas. Los registros aludidos no constituyen una intervención a las comunicaciones privadas, ya que en ellos sólo se desglosan las llamadas telefónicas que en determinadas fechas se efectuaron, mas no se desprende el contenido de las conversaciones, por lo que para recabarlos y obtenerlos no es necesario encontrarse en los supuestos de excepción, ni cumplir con los requisitos previstos en los párrafos noveno y décimo del artículo 16 constitucional. Por tanto, la comisión investigadora integrada con motivo del ejercicio de la facultad prevista en el segundo párrafo del artículo 97 de la Constitución Federal, cuenta con atribuciones para recabar esos registros de llamadas telefónicas, pues sólo constituyen una prueba documental que, en su momento, tendrá que valorarse junto con los demás elementos de convicción que se recaben, a fin de conocer los hechos que de dichos registros puedan derivarse en relación a la violación grave de garantías individuales materia de la indagatoria correspondiente.Facultad de investigación de violaciones graves de garantías individuales 2/2006*. Solicitantes: Cámaras de Diputados y de Senadores del Congreso de la Unión. 29 de noviembre de 2007. Unanimidad de diez votos. Ausente: José Fernando Franco González Salas. Dictaminador: Juan N. Silva Meza. Encargado del engrose: Sergio Salvador Aguirre Anguiano.. El Tribunal Pleno, el veintiséis de febrero en curso, aprobó, con el número XXXV/2008, la tesis aislada que antecede. México, Distrito Federal, a veintiséis de febrero de dos mil ocho. *Dictamen que valora la investigación constitucional realizada por la comisión designada en el expediente 2/2006, integrado con motivo de las solicitudes formuladas por las Cámaras de Diputados y de Senadores del Congreso de la Unión, para investigar violaciones graves de garantías individuales”, Registro n. 170086, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzeta XXVII, marzo 2008, p. 8; “Facultad de investigación prevista en el artículo 97, párrafo segundo, de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos. la comisión integrada con motivo del ejercicio de aquélla carece de atribuciones para solicitar la intervención de comunicaciones privadas. Los párrafos noveno y décimo del artículo 16 de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos se adicionaron por decreto publicado en el Diario Oficial de la Federación de 3 de julio de 1996, para consagrar de manera explícita y general el derecho fundamental a la inviolabilidad de cualquier tipo de comunicación privada. Del proceso legislativo que dio lugar a dicha adición se advierte que tuvo su origen en la necesidad social de combatir el crimen organizado dotando a los Ministerios Públicos y a la policía de mayores instrumentos para perseguir e investigar los delitos, entre ellos, la posibilidad de intervenir las comunicaciones privadas, pero estableciendo a nivel constitucional, con el fin de garantizar el adecuado ejercicio de la atribución correspondiente, evitando actos abusivos y arbitrarios, los casos de excepción a ese derecho y los requisitos que deberían cumplirse. Ante ello, en el precepto citado, se dispuso que exclusivamente los jueces federales, a petición de la autoridad federal que faculte la ley o del titular del Ministerio Público de la correspondiente entidad federativa, podrán autorizar las intervenciones de cualquier comunicación privada; que la petición deberá ser por escrito en el que se funde y motive la causa legal de la solicitud, además de expresarse el tipo de intervención, los sujetos de la misma y su duración; así como que las intervenciones no podrán otorgarse cuando se trate de las materias electoral, fiscal, mercantil, civil, laboral o administrativa, ni en el caso de las comunicaciones del detenido con su defensor. Asimismo, la disposición constitucional exige que las intervenciones autorizadas se ajusten a los requisitos y límites previstos en las leyes, señalando que carecerá de valor probatorio el resultado de las intervenciones que no cumplan con aquéllos. Por tanto, la comisión investigadora integrada con motivo del ejercicio de la facultad prevista en el párrafo segundo del artículo 97 de la Constitución Federal, carece de atribuciones para solicitar la intervención de comunicaciones privadas, ya que, por una parte, la disposición constitucional condiciona la legitimación para hacer la solicitud correspondiente al principio de reserva de la ley, sin que algún acto formalmente legislativo confiera esa legitimación a la citada comisión; y, por otra parte, porque la facultad de investigación constituye un medio formalmente judicial y materialmente administrativo de control constitucional en el que sólo se busca inquirir la verdad hasta descubrirla, sin sujetarse a un procedimiento judicial, sin procurar, ante otro tribunal, la debida impartición de justicia y sin realizar una averiguación previa desde una perspectiva penal. Lo anterior se refuerza si se considera que las reformas que ha sufrido el citado artículo 97, en cuanto a las diversas facultades de investigación que el texto original contemplaba, demuestran que tales facultades se han acotado al otorgarse a otras autoridades las atribuciones y responsabilidades constitucionales que alguna vez estuvieron contempladas como parte de las atribuciones de la Suprema Corte de Justicia de la Nación, y dentro de éstas se eliminó desde el año de 1977, la relativa a investigar los delitos federales, por corresponder al Ministerio Público Federal, conforme a lo previsto en el artículo 21 constitucional. Facultad de investigación de violaciones graves de garantías individuales 2/2006*. Solicitantes: Cámaras de Diputados y de Senadores del Congreso de la Unión. 29 de noviembre de 2007. Mayoría de seis votos. Ausente: José Fernando Franco González Salas. Disidentes: Genaro David Góngora Pimentel, Mariano Azuela Güitrón, Olga Sánchez Cordero de García Villegas y Juan N. Silva Meza. Dictaminador: Juan N. Silva Meza. Encargado del engrose: Sergio Salvador Aguirre Anguiano. El Tribunal Pleno, el veintiséis de febrero en curso, aprobó, con el número XXXII/2008, la tesis aislada que antecede. México, Distrito Federal, a veintiséis de febrero de dos mil ocho. *Dictamen que valora la investigación constitucional realizada por la comisión designada en el expediente 2/2006, integrado con motivo de las solicitudes formuladas por las Cámaras de Diputados y de Senadores del Congreso de la Unión, para investigar violaciones graves de garantías individuales”, Registro n. 170087, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XXVII, marzo 2008, p. 6.

[8]Al riguardo, v. il sito www.scjn.gob.mx, ricerca per voci dei criteri giurisprudenziali: “Prueba presuncional en la investigación de violaciónes graves de garantías individuales establecida en el artículo 97, párrafo segundo, Constitucional”; Registro n. 170046, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Tomo XXVII, marzo 2008, p. 9; “Facultad de investigación prevista en el artículo 97, párrafo segundo, de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos. La imposibilidad constitucional de otorgar valor probatorio a las grabaciones derivadas de las intervenciones de comunicaciones privadas obtenidas sin autorización judicial es aplicable para la valoración de las pruebas recabadas en ejercicio de esa atribución. En virtud de que atendiendo a lo previsto en los párrafos noveno y décimo del artículo 16 constitucional las grabaciones obtenidas mediante la intervención de comunicaciones privadas sin autorización judicial carecen de todo valor probatorio, sin que el Poder Revisor de la Constitución haya establecido alguna excepción a la consecuencia de vulnerar ese precepto fundamental, debe estimarse que la imposibilidad constitucional de otorgar algún valor probatorio a esas grabaciones opera plenamente en el caso del procedimiento indagatorio previsto en el artículo 97, párrafo segundo, de la propia Constitución, aunque éste no tenga el carácter de un procedimiento jurisdiccional, pues aun cuando no está sujeto al rigorismo propio de éste sí lo está al respeto irrestricto de los derechos fundamentales consagrados en esa Ley Fundamental.Facultad de investigación de violaciones graves de garantías individuales 2/2006*. Solicitantes: Cámaras de Diputados y de Senadores del Congreso de la Unión. 29 de noviembre de 2007. Mayoría de ocho votos. Ausente: José Fernando Franco González Salas. Disidentes: José Ramón Cossío Díaz y Genaro David Góngora Pimentel. Dictaminador: Juan N. Silva Meza. Encargado del engrose: Sergio Salvador Aguirre Anguiano. El Tribunal Pleno, el veintiséis de febrero en curso, aprobó, con el número XXXI/2008, la tesis aislada que antecede. México, Distrito Federal, a veintiséis de febrero de dos mil ocho. *Dictamen que valora la investigación constitucional realizada por la comisión designada en el expediente 2/2006, integrado con motivo de las solicitudes formuladas por las Cámaras de Diputados y de Senadores del Congreso de la Unión, para investigar violaciones graves de garantías individuales”, Registro n. 169884, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Tomo XXVII, aprile 2008, p. 5.

[9]Al riguardo, v. il sito www.scjn.gob.mx, ricerca per voce del criterio giurisprudenziale: “Facultad de investigación prevista en el artículo 97, segundo párrafo, de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos. Para ejercerla, los informes rendidos por la Comisión Nacional de los Derechos Humanos constituyen un dato relevante para la Suprema Corte de Justicia de la Nación. Los referidos informes tienen una gran importancia en la calificación de los hechos, para que a juicio del Máximo Tribunal, presuntivamente las violaciones a las garantías individuales puedan tener la calidad de graves, pues una autoridad con vocación protectora de los derechos humanos, como la Comisión Nacional de los Derechos Humanos, es quien puede realizar una investigación de los hechos y concluir que constituyen una violación de garantías individuales. No resulta obstáculo al ejercicio de esta facultad de investigación la circunstancia de que diversas autoridades, como la mencionada Comisión, hayan intervenido en la investigación de los hechos, pues la Suprema Corte de Justicia de la Nación debe considerar si a la fecha en que ejerce dicha facultad aquéllos han sido o no totalmente esclarecidos. Además, las investigaciones realizadas por diversas autoridades en ejercicio de las facultades que les han sido conferidas, no son incompatibles con la investigación que lleve a cabo este Alto Tribunal, cuya finalidad es la protección de la sociedad en su conjunto, siendo necesario aclarar que la Suprema Corte de Justicia de la Nación no está constreñida a dichos informes, o a algún otro, respecto de los hechos que fueron investigados y en cuanto a las conclusiones a las que se arribe, por lo que la Comisión que en el caso se designe debe investigar los hechos de acuerdo a la forma en que estime pueden ser constitutivos de violaciones graves a las garantías y emitir su propio informe o dictamen de acuerdo con el acervo probatorio recabado.Investigación (artículo 97 constitucional) 1/2007. Cámara de Diputados del Congreso de la Unión. 21 de junio de 2007. Unanimidad de diez votos. Ausente: Margarita Beatriz Luna Ramos. Ponente: Juan N. Silva Meza. El Tribunal Pleno, el quince de octubre en curso, aprobó, con el número XLVIII/2007, la tesis aislada que antecede. México, Distrito Federal, a quince de octubre de dos mil siete”, Registro n. 170750, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XXVI, dicembre 2007, p. 19.

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