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LE SENTENZE DELLE C.D. AZIONI DI INCOSTITUZIONALITÀ E DELLE C.D. CONTROVERSIE COSTITUZIONALI, DAVANTI ALLA CORTE SUPREMA DI GIUSTIZIA FEDERALE MESSICANA: YULHMA V. BALDERAS ORTIZ.

LE SENTENZE DELLE C.D. AZIONI DI INCOSTITUZIONALITÀ E DELLE C.D. CONTROVERSIE COSTITUZIONALI, DAVANTI ALLA CORTE SUPREMA DI GIUSTIZIA FEDERALE MESSICANA

di Avv. Yulhma V. Balderas Ortiz
Dottore di ricerca in Diritto pubblico, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

Per quanto concerne le sentenze costituzionali adottate nelle c.d. azioni di incostituzionalità e nelle c.d. controversie costituzionali cui si riferiscono i commi I e II dell’articolo 105 della Costituzione Federale.

Queste possono avere effetti generali o erga omnes, ricorrendo i presupposti disposti nella Costituzione e nella legge di attuazione.

In particolare, quando si tratta di pronunce di accoglimento qualificatore (delibera di almeno otto giudici e, quando si raggiunge la maggioranza qualificata per dichiarare l’invalidità con effetti generali costituzionali), si intende in alcuni casi circostanziare gli effetti delle pronunce, essendo dotato l’organo di controllo costituzionale di attribuzioni flessibili per determinare la data e le condizioni di applicazione delle sentenze di accoglimento, dovendosi attenuare i possibili effetti negativi del vuoto legislativo, che si produce con la espulsione dall’ordinamento giuridico del testo dichiarato incostituzionale[1](v. il criterio giurisprudenziale, registro n. 170877, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XXVI, dicembre 2007, p. 849[2]).

Ed ancora, la Corte Suprema possiede ampie facoltà per determinare gli effetti, e le altre condizioni di efficacia delle sentenze di accoglimento che emana. Tale potere è disposto all’articolo 41 comma IV della Legge di Esecuzione dei commi I e II dell’articolo 105 della Costituzione Federale e si riferisce ai contenuti che le sentenze devono recare, ovvero la portata e gli effetti della sentenza, individuando con precisione gli organi tenuti ad applicarla, le norme o atti cui si riferisce, e tutti gli elementi necessari per la sua piena efficacia (v. criterio giurisprudenziale, registro n. 192096 della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XI, aprile 2000, p. 546[3]).

In base a tale facoltà la Corte Suprema, inoltre, è giunta ad estendere gli effetti ad altre norme la cui validità dipenda dalla stessa norma invalidata, gerarchicamente pari ordinate o subordinate alla norma impugnata, in ragione del fatto che il vincolo di dipendenza esistente tra le medesime ne determina, a causa del medesimo vizio che le invalide la contrapposizione con l’ordine costituzionale che deve prevalere (v. il criterio giurisprudenziale, registro n. 176056, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XXIII, febbraio 2006, p. 1169[4]).

Negli ultimi anni, sulla base di tale facoltà, si è giunti a dichiarare non solo l’invalidità delle porzioni normative direttamente viziate da incostituzionalità, ma ad estendere la declaratoria di incostituzionalità a tutto il sistema normativo impugnato, in base alla considerazione che le disposizioni impugnate formano un sistema normativo integrale, in seno al quale ogni parte si trova in una unione logica insolubile con l’insieme, in modo tale che l’espunzione[5]dal sistema di una sola delle porzioni rilevanti, finisce per sfigurarlo o ridisegnarlo, fattore che ha fatto emergere la necessità di stabilire la reviviscenza delle norme vigenti, anteriormente a quelle dichiarate invalide[6].

Il potere della Corte è collegato con il principio iura novit curia, che regge i due processi costituzionali, ovvero le c.d. controversie costituzionali e le c.d. azioni di incostituzionalità, in quanto emanando le proprie pronunce la Corte Suprema deve correggere gli errori (il c.d. principio della supplenza della “queja”) che riscontri nella citazione delle disposizioni invocate e completare i profili di invalidità configurati nell’istanza, potendo fondare la dichiaratoria di incostituzionalità su ogni norma costituzionale, senza che sia stata necessariamente invocata, ad eccezione delle c.d. azioni di incostituzionalità in materia elettorale (articolo 71 della Legge di Esecuzione dei commi I e II dell’articolo 105 della Costituzione Federale).

Inoltre, è da notare che in tali processi costituzionali esiste il vincolo obbligatorio delle ragioni contenute nei c.d. considerandos, su cui si fondano i dispositivi delle sentenze, ove siano approvati da almeno otto giudici costituzionali (articolo 43 della Legge di Esecuzione dei commi I e II dell’articolo 105 della Costituzione Federale). La ratio decidendi[7], è vincolante per tutti i tribunali del Paese, federali o locali[8], (v. il criterio giurisprudenziale 6/2003, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XX, settembre 2004, p. 437[9]).

Tuttavia poiché il suddetto articolo, non distingue tra sentenze di accoglimento e di rigetto, si deve ritenere che esso operi per entrambi i tipi di pronunce. Infatti, si riferisce alle ragioni che contengono il thema decidendum e no agli obiter dictum[10], ovvero a un elemento isolato rispetto al discorso argomentativo, molto frequenti che talvolta restano plasmate in tesi giurisprudenziali, quando in realtà non dovrebbero costituire un vincolo obbligatorio, non facendo parte dell’argomentazione principale (v. il criterio giurisprudenziale 2/2004, della Nona Epoca, della Prima Sezione della Corte Suprema, Gazzetta XIX, marzo 2004, p. 130[11]).

In questo ordine di idee, al fine di determinare gli effetti e l’efficacia delle sentenze nelle c.d. controversie costituzionali e c.d. azioni di incostituzionalità, si deve distinguere tra le sentenze di accoglimento non qualificate e le sentenze di accoglimento qualificate. Nelle prime, pur avendo la maggioranza dei voti, non integrano il requisito costituzionale e legale necessario per produrre effetti pieni, con diverse conseguenze nei suddetti processi costituzionali. Un siffatto requisito di votazione qualificata è priva di senso pratico, se si considera che in molteplici occasioni l’Assemblea Plenaria della Corte svolge le sedute senza tutti i suoi componenti, perciò in alcune occasioni sarà richiesta l’unanimità, infatti basterà che uno o due voti di maggioranza siano determinanti nei confronti della maggioranza, facendo sì che la pronuncia non produca effetti generali.

Riguardo a questo aspetto, per alcuni giuristi fra cui Joaquín Brage Camazano[12], hanno ritenuto che “tale condizionamento della regolarità costituzionale da parte di una minoranza non è appropriata in organi di natura giurisdizionale, senza che possa indicarsi quale elemento giustificativo, come solitamente accade, la tutela della presunzione della costituzionalità delle leggi, che ha la propria ragion d’essere in altri ambiti, che non sia applicano per l’organo cui si è attribuita l’interpretazione definitiva della Costituzione, se esiste una maggioranza semplice che accoglie l’incostituzionalità della norma impugnata ciò che implica in realtà che non c’è interpretazione conforme possibile ”.

Per quanto concerne le sentenze di accoglimento non qualificate, in materia delle c.d. azioni di incostituzionalità, implicano che anche nell’ipotesi di esistenza di una maggioranza semplice (cinque, sei o sette voti), non si produce la nullità né l’espunzione dall’ordinamento giuridico, non raggiungendosi il requisito degli otto voti necessari per ottenere la dichiarazione generale di incostituzionalità. Perciò, l’Assemblea Plenaria dovrà rigettare la questione e ordinare l’archiviazione del caso (articolo 72, comma 2 della Legge di Esecuzione dei commi I e II dell’articolo 105 della Costituzione Federale), e deve effettuarsi tale dichiaratoria espressamente nei c.d. puntos resolutivos della sentenza. In quest’ultima si fa esclusivamente riferimento alla mancanza della votazione a maggioranza qualificata, tuttavia è possibile inserirsi opinioni dissenzienti della maggioranza non qualificata.

Al riguardo, la Corte Suprema ha chiarito nella sentenza adottata nella azione di incostituzionalità n. 10/2000, del 29-30/01/2002, specificamente nel c.d. considerando sesto, quanto segue: “se esistendo una maggioranza, ma meno di otto voti a favore della incostituzionalità della norma, si darà solo la dichiarazione in Assemblea Plenaria dell’insussistenza dell’azione senza alcun appoggio della tesi giuridica, neppure quanto alla costituzionalità cui implicitamente si perviene, rispettandosi la validità della norma impugnata per l’applicazione di una regola tecnica, che salvaguarda la presunzione rispettiva che l’organo legislativo si è conformato alla Costituzione. La conclusione cui si è pervenuti per mancanza della votazione qualificata si riflette nell’assenza di argomenti giuridici della Corte che appoggino e rafforzino quanto stabilito dal legislatore. In conformità al sistema giudiziario, risulta parimenti logico che in caso di dichiarazione di rigetto dell’azione di incostituzionalità, pur non venendo ad esistenza una pronuncia della Corte sul tema, potranno redigersi le opinioni dei giudici della maggioranza non qualificata, e di quelli della minoranza che hanno offerto gli argomenti fondativi della sua opinione[13]”.

In questo ordine di idee, la sentenza non qualificata, non racchiude una dichiarazione di costituzionalità della norma impugnata, dato che in realtà non si risolve la controversia costituzionale, a causa di un impedimento processuale insuperabile e necessario per ottenere la nullità della norma impugnata, per espellerla dall’ordinamento giuridico, in quanto la pronuncia in realtà produce effetti simili a un rinvio del giudizio, lasciando impregiudicato il merito della questione, derivato da un ostacolo processuale insanabile conducendo al rigetto dell’azione costituzionale, (v. criterio giurisprudenziale, 15/2002, della Nona Epoca, della Assemblea Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XV, febbraio 2002, p. 419[14]).

Viceversa, nell’ipotesi in cui la sentenza di rigetto non qualificata sia adottata nelle c.d. controversia costituzionali. Infatti, questa non rigetta l’azione come nel caso precedente, ma produce effetti unicamente tra le parti. In questi processi costituzionali, la portata dei loro effetti è subordinata alla relazione di categorie che esistono tra l’attore ed il convenuto (v. il criterio giurisprudenziale, 108/2001, della Nona Epoca, della Assemblea Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XXV, maggio 2007, p. 1533[15]).

Quindi può avere effetti generali o erga omnes sempre che, si tratti di norme (non di atti), se  la sentenza è approvata da una maggioranza di almeno otto voti, e si tratti di controversie degli Stati o dei municipi impugnate dalla Federazione, dei municipi impugnate dagli Stati, o nei casi a cui si riferiscono gli incisi c), h) e k) del comma 1 dell’articolo 105 della Costituzione (articolo 42 della Legge di Esecuzione dei commi I e II dell’articolo 105 della Costituzione Federale).

D’altra parte, per quanto concerne gli effetti temporali delle sentenze nei processi costituzionali, sono disposte due prassi.

1) Si lascia alla discrezionalità della Corte, la fissazione del termine a partire dal quale la sentenza sarà in grado di produrre i propri effetti, in genere si fissa il giorno successivo a quello della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Federazione. Tale differimento dell’efficacia nel tempo delle pronunce consente alla Corte Suprema, la flessibilità necessaria per tenere in considerazione le particolarità di ogni caso al fine di temperare le possibili conseguenze del vuoto legislativo prodottosi a causa della espulsione della norma dichiarata incostituzionale. Non si contempla un termine massimo per tale differimento (v. il criterio giurisprudenziale, 11/2001, della Nona Epoca, della Assemblea Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XIV, settembre 2001, p. 1098[16]).

2) Gli effetti sono pro futuro (ex nunc), potendosi produrre effetti retroattivi solo nei casi in materia penale, che favoriscano l’imputato (ex tunc). Eccezionalmente la Corte ha chiarito che a prescindere dalla materia, si può indicare in via straordinaria che la dichiarazione di invalidità sia effettiva, a partire dalla data di presentazione del ricorso, in cui a causa dell’ordinanza di sospensione degli atti reclamati, si siano mantenute le cose nello stato in cui si trovavano al momento della promozione della controversia costituzionale (v. il criterio giurisprudenziale 71/2006, della Nona Epoca, della Assemblea Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XXIII, maggio 2006, p. 1377[17]).

NOTE: 

[1]Cfr. J. BRAGE CAMAZANO, El control abstracto de la constitucionalidad de las leyes en México, Los Tribunales Constitucionales y la Suprema Corte de Justicia de México, in Derecho Procesal Constitucional. Colegio de Secretarios de la S.C.J.N., A.C., Tomo I, Messico: Miguel Ángel Porrúa, 2001, pp. 944 ss.

[2]V. il criterio giurisprudenziale in www.scjn.gob.mx.

[3]V. il criterio giurisprudenziale in www.scjn.gob.mx.

[4]V. il criterio giurisprudenziale in www.scjn.gob.mx.

[5]Ibidem.

[6]Su questo aspetto, v. il sito www.scjn.gob.mx, ricerca per voce del criterio giurisprudenziale del titolo: Acción de inconstitucionalidad. supuesto en el que se justifica la declaratoria de invalidez y consecuente expulsión de todo el sistema normativo impugnado, y no sólo de las porciones normativas directamente afectadas de inconstitucionalidad”, Registro n. 170877, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XXVI, dicembre 2007, p. 849; Registro n. 176056, Acción de inconstitucionalidad. supuesto en el que se justifica la declaratoria de invalidez y consecuente expulsión de todo el sistema normativo impugnado, y no sólo de las porciones normativas directamente afectadas de inconstitucionalidad”, Registro n. 170877, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XXVI, dicembre 2007, p. 849; Registro n. 176056, Acción de inconstitucionalidad. extensión de los efectos de la declaración de invalidez de una norma general a otras que, aunque no hayan sido impugnadas, sean dependientes de aquélla”, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta  XXIII, febbraio 2006, p. 1169; Registro n. 192096, Acción de inconstitucionalidad. al estar facultada la Suprema Corte de Justicia de la Nación, conforme al artículo 41, fracción V, de la Ley Reglamentaria de las fracciones I y II Del artículo 105 de la Constitución Federal, para declarar la validez o invalidez de las disposiciones o actos combatidos, también puede declarar su inaplicabilidad temporal”, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XI, aprile  2000, p. 546; Registro n. 181199, “Cesación de efectos. el artículo 109, fracción XI, de la Ley del Impuesto Sobre la Renta vigente en dos mil tres, cuya invalidez se declaró en la acción de inconstitucionalidad 9/2003, debe reputarse vigente por el periodo transcurrido desde el inicio de su vigencia hasta la fecha en que surtió efectos la declaratoria de invalidez de carácter general, en relación con los actos, consecuencias y efectos ocurridos bajo su imperio; por tanto, para la procedencia del amparo indirecto no cesan sus efectos respecto de ese periodo”, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XX, luglio 2004, p. 1684; Registro n. 181193, Competencia delegada a los Tribunales Colegiados de Circuito. se actualiza para resolver los amparos en revisión en los que se reclame el artículo 109, fracción XI, de la Ley del Impuesto Sobre la Renta vigente en dos mil tres, puesto que las razones que sustentan la resolución de la acción de inconstitucionalidad 9/2003 son obligatorias”, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XX, luglio 2004, p. 1689; Registro n. 181389, Agravios inoperantes. son aquellos que controvierten los razonamientos contenidos en la sentencia dictada en una acción de inconstitucionalidad, aprobada por cuando menos ocho Ministros de la Suprema Corte de Justicia de la Nación con base en los cuales el Juez de Distrito resuelve un juicio de amparo”, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XIX, giugno 2004, p. 1239; Registro n. 181228, “Amparo contra leyes. la cita de las razones contenidas en la sentencia de una acción de inconstitucionalidad que declara la invalidez de la norma con efectos generales, no implica extender hacia el pasado dichos efectos”, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XX, luglio 2004, p. 1632; Registro n. 181869, Renta, ley del impuesto relativo. sí existe materia para concretizar los efectos de la ejecutoria que concede el amparo respecto de su artículo 109, fracción XI, vigente en 2003, no obstante lo resuelto en la acción de inconstitucionalidad 9/20032”, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XIX, marzo 2004, p. 1487; Registro n. 182158, Leyes heteroaplicativas. No hay cesación de efectos aun cuando se haya declarado su invalidez en una acción de inconstitucionalidad”, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XIX, febbraio 2004, p. 918.

[7]Cfr. J. BRAGE CAMAZANO, El control abstracto de la constitucionalidad de las leyes en México, Los Tribunales Constitucionales y la Suprema Corte de Justicia de México, cit., pp. 941 ss.

[8]I dispositivi della sentenza che dichiara l’incostituzionalità della norma impugnata, approvata da una maggioranza qualificata con almeno otto dei voti del totale dei componenti della Corte Suprema, dovranno essere osservate obbligatoriamente dalle 1 e 2 Sezioni della Corte Suprema, i Tribunali Monocratici, i Tribunali Collegiali Circoscrizionali, i Giudici Distrettuali, i Tribunali Militari, i Tribunali Agrari, i Tribunali Giudiziari del Ordine Comune degli Stati Federati e dal Distretto Federale (Città del Messico), i Tribunali Amministrativi e Tribunale del Lavoro siano essi federali o locali.

[9]V. il criterio giurisprudenziale in www.scjn.gob.mx.

[10]Cfr. J. BRAGE CAMAZANO, El control abstracto de la constitucionalidad de las leyes en México, Los Tribunales Constitucionales y la Suprema Corte de Justicia de México, cit., pp. 942 ss.

[11]V. il criterio giurisprudenziale in www.scjn.gob.mx.

[12]Cfr. J. BRAGE CAMAZANO, La acción abstracta de incostitucionalidad, Messico: UNAM, 2005 p. 347 ss.

[13]La sentenza è visibile in  www.scjn.gob.mx.

[14]V. il criterio giurisprudenziale in www.scjn.gob.mx.

[15]V. il criterio giurisprudenziale in www.scjn.gob.mx.

[16]V. il criterio giurisprudenziale in www.scjn.gob.mx.

[17]V. il criterio giurisprudenziale in www.scjn.gob.mx.

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