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IL POTERE DI INCHIESTA, DAVANTI ALLA CORTE SUPREMA DI GIUSTIZIA FEDERALE MESSICANA, FONTI E ESIGENZE PRATICHE: YULHMA V. BALDERAS ORTIZ.

IL POTERE DI INCHIESTA, DAVANTI ALLA CORTE SUPREMA DI GIUSTIZIA FEDERALE MESSICANA: FONTI E ESIGENZE PRATICHE

di Avv. Yulhma V. Balderas Ortiz
Dottore di ricerca in Diritto pubblico, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

Il potere di inchiesta può essere esercitato in due casi: quando sia necessario individuare un “fatto” o “fatti” che costituiscono una “grave”[1] violazione delle garanzie individuali (diritti fondamentali), e quando sia necessario accertare “gravi” violazioni al voto pubblico[2].

L’articolo 97, comma secondo della Carta Federale[3] dispone che la Corte ha il potere di:

1) nominare uno o più componenti della Corte, un Giudice Distrettuale, un Magistrato di Circuito, uno o vari Commissari non appartenenti alla Magistratura, con lo scopo di indagare il “fatto” o “ fatti” che costituiscano una “grave” violazione delle garanzie individuali;

2) richiedere al Consiglio della Magistratura Federale, che attui il potere di inchiesta in caso di dubbia condotta da parte di un Giudice o Magistrato federale;

3) attuare d’ufficio, l’inchiesta sui “fatti” che costituiscono una “grave” violazione al voto pubblico, e che perciò mettano in dubbio la legalità del processo elettorale dei Poteri dello Stato Messicano.

Infine è importante ricordare che l’articolo 97, attribuisce alla Corte Suprema anche il potere di pronunciarsi sull’istanza sollevata dall’Esecutivo Federale, o da ciascuna delle Camere del Congresso dell’Unione, o dal Governatore di uno Stato Federato indirizzata all’attuazione del potere di inchiesta.

In base al principio di separazione dei poteri, il potere di inchiesta sarà attuato solo in via eccezionale, ovvero nell’ipotesi in cui esista una evidente “gravità dei fatti” delle autorità, che producano un vero e proprio scandalo pubblico o un shock nazionale.

Tale potere come si vedrà più avanti, non si esaurisce nella preparazione di un fascicolo di natura penale. Perciò può dirsi che tale potere è una forma sussidiaria di difesa costituzionale (anche se carente di effetti di vincolatività), diversa dell’investigazione svolta in sede penale.

Sebbene la Carta Federale non ha assegnato uno specifico scopo del potere di inchiesta, questo ha come fine quello di individuare una violazione “grave” delle autorità. Dato che la Corte non ha alcun potere decisionale in proposito, l’inchiesta non ha natura giurisdizionale e la Corte opera quale organo inquirente e non già decisionale; questa garanzia configura pertanto un procedimento e non un proceso. Di conseguenza il compito dei Commissari così nominati dalla Corte Suprema, sarà circoscritto alla ricerca di elementi probatori che portino ad individuare quali sono gli elementi che costituiscono la menomazione delle garanzie individuali, o del voto pubblico e, le autorità responsabili.

Su questo aspetto va ricordato che la Corte Suprema non ha il potere di pronunciarsi sulla dichiarazione finale di responsabilità penale, nè sulle sanzioni inflitte alle autorità nel c.d. dictamen (parere). Invero così si correrebbe il rischio di interferire sullo schema di separazione dei poteri e distribuzione di competenze. L’eventuale responsabilità delle autorità, così come le pene, vengono dichiarate unicamente in sede penale, ovvero tramite il processo criminale in cui vengono rispettate le garanzie di udienza e di difesa[4].

Alla luce di queste affermazioni sul potere di inchiesta, è evidente che la Corte non può essere considerata un “super Potere”, a cui dipende la permanenza nelle loro cariche dei titolari delle istituzione dello Stato. La Corte ha un potere di portata “limitata”, svolgendo essenzialmente il ruolo di “autorità morale”[5].

Tale facoltà deve considerarsi come un dovere costituzionale attribuito alla Corte Suprema, indirizzato a coadiuvare con gli altri Poteri dello Stato, che hanno il compito di salvaguardare e tutelare i diritti umani e fondamentali dei cittadini messicani.

Il potere di inchiesta fu contemplato per la prima volta nella Costituzione Federale del 1917, ma questo era assai oscuro. Successivamente con le modifiche[6] all’articolo 97 della Costituzione Federale, – tra altro fatte con poca accuratezza – si contribuì ad aumentare tale oscurità. In conseguenza di ciò, i Giudici costituzionali limitarono l’attuazione di tal potere.

L’articolo 97 della Costituzione Federale prima[7] della riforma, così recitava “(…) La Corte Suprema nominerà alcuno o alcuni dei suoi componenti o un Giudice Distrettuale o un Magistrato di Circuito, nominerà alcuno o alcuni Commissari quando così lo valuti opportuno o previa richiesta dell’Esecutivo Federale o delle Camere dell’Unione o del Governatore di uno Stato Federato. Lo scopo di tale nomina è quello di indagare sulla condotta di un Giudice o un Magistrato Federale o sui fatti che costituiscano la violazione di alcuna garanzia individuale o la violazione del voto pubblico o di un reato così punito dalla legge federale”.

Nel 1977, viene ancora modificato tale dispositivo e perciò fu soppressa la parte: “(…) o di un reato così punito dalla legge federale”, e se incluse la parte riguardante il voto pubblico: “La Corte Suprema ha facoltà per attuare d’ufficio l’inchiesta sui “fatti” che costituiscano una violazione del voto pubblico, esclusivamente nella ipotesi in cui si possa mettere in dubbio la legalità del processo elettorale. L’esito dell’inchiesta si comunicherà immediatamente agli organi competenti”.

La portata del potere di inchiesta attribuito alla Corte Suprema dal testo originario del 1917, con il passare del tempo è venuta diminuendo. Con le riforma del 1987 e 1994 si eliminò la competenza della Corte riguardo all’inchiesta sulla condotta dei giudici federali, e si attribuì tale competenza al Consiglio della Giudicatura Federale. Infine con le modifiche del 1996, si stabilì il novello articolo 97 della Costituzione Federale.

Per quanto riguarda la funzione operativa del potere di inchiesta, è da ricordare che prima delle suddette riforme sono state sollevate dinanzi alla Corte Suprema, alcune istanze da parte dei cittadini per sollecitare l’attuazione di tale facoltà da parte della Corte. Tuttavia la Corte non accolse le istanze. Solo in due occasioni nel 1927 e 1945[8] la Corte accettò di esercitare tale competenza in seguito alle richieste del Presidente della Repubblica.

Nel 1966 è stata sollevata istanza di esercizio del potere di inchiesta da parte del Presidente della Repubblica, ma in questa occasione la Corte non diede seguito alla richiesta.

Un caso spinoso da ricordare nella storia della Corte Suprema su questo argomento, è quello che riguardava le gravi violazioni ai diritti umani e al voto pubblico del 1968. In queste circostanze nonostante l’evidente menomazione delle garanzie individuali dei cittadini, la Corte non attuò il potere di inchiesta, non obbedendo al mandato costituzionale, ma raffermando il suo legame con il gruppo politico governante.

A partire dalla riforma costituzionale del 1996, il numero di istanze sull’esercizio del potere di inchiesta si è incrementato. Fra le richieste più importanti, si possono ricordare il “Caso Atenco”, il “Caso Aguas Blancas”, il “Caso Oaxaca”, il “Caso della giornalista Lydia Cacho Ribeiro”. Nel 2009, è stata sollevata l’ultima istanza sull’esercizio del potere di inchiesta della Corte Suprema, ovvero il “Caso dell’Asilo Nido ABC”. In tutte queste richieste, le inchieste sono state volte a valutare i “fatti” che costituivano una grave violazione delle garanzie individuali.

NOTE: 

[1]Al riguardo, v. il sito www.scjn.gob.mx, ricerca per voce del criterio giurisprudenziale: “Facultad de investigación prevista en el artículo 97, segundo párrafo, de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos. la supuesta gravedad de la violación debe tenerse como presupuesto para su procedencia. Si bien es cierto que anteriores criterios permitieron a la Suprema Corte de Justicia de la Nación intervenir en asuntos sumamente relevantes en ejercicio de la facultad de investigación prevista en el artículo 97, párrafo segundo, de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos, también lo es que actualmente han dejado de ser útiles para atender los llamados de la sociedad de que, como Tribunal Constitucional, este órgano no se limite a investigar hechos y a descubrir responsables, sino que en ejercicio de dicho mecanismo no jurisdiccional, defina y dé contenido a derechos humanos fundamentales, a fin de coadyuvar con las restantes instituciones encargadas de la tutela de tales derechos. Por tanto, este Tribunal en Pleno considera que la gravedad de la violación debe tenerse como presupuesto de la procedencia de la investigación, pues con ello se medirá la trascendencia social de la violación, sea que recaiga sobre una o varias personas -cuando afecte la forma de vida de una comunidad- lo que permitirá establecer criterios y líneas de interpretación sobre temas fundamentales en el ámbito de los derechos humanos, así como directrices a las autoridades respecto de la forma de actuar para respetar esos derechos, con base en las investigaciones que previamente puedan haber efectuado las autoridades correspondientes; lo que no podría lograrse si siguieran exigiéndose condiciones tan rígidas como la existencia de un desorden generalizado como presupuesto para el ejercicio de la facultad. Esto es, para determinar la procedencia de la facultad de investigación, debe tomarse en cuenta si presumiblemente existió o no una violación de garantías -definiendo y dando contenido a las mismas en su caso-, y en el supuesto de que así sea, si ésta puede o no considerarse grave, en atención al impacto que tales hechos pudiesen haber tenido en la forma de vida de la comunidad. Investigación (artículo 97 constitucional) 1/2007. Cámara de Diputados del Congreso de la Unión. 21 de junio de 2007. Unanimidad de diez votos. Ausente: Margarita Beatriz Luna Ramos. Ponente: Juan N. Silva Meza. Secretario: Jaime Flores Cruz, Registro n. 170751, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XXVI, dicembre 2007, p. 18.

[2]Al riguardo, v. il sito www.scjn.gob.mx, ricerca per voce del criterio giurisprudenziale: “Facultad de investigación prevista en el artículo 97, párrafo segundo, de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos. en su ejercicio la Suprema Corte de Justicia de la Nación no actúa con el objeto de recabar elementos de un delito ni, menos aún, investida de las potestades propias del ministerio público. Del análisis de las reformas realizadas al artículo 97 constitucional, en cuanto a las diversas facultades de investigación que establecía su texto original, se advierte que éstas se han acotado al otorgarse, en forma específica, a otras autoridades las atribuciones y responsabilidades constitucionales que alguna vez se confirieron a la Suprema Corte de Justicia de la Nación. Al respecto destaca que en el texto original del párrafo tercero de ese precepto constitucional se facultó a este Alto Tribunal para averiguar algún delito castigado por la ley federal; sin embargo, mediante reforma constitucional publicada en el Diario Oficial de la Federación el 6 de diciembre de 1977, se modificó dicho párrafo para subdividirlo en dos, señalando en uno, la facultad para investigar algún hecho o hechos que constituyeran la violación de alguna garantía individual y, en otro, la atribución para averiguar violaciones del voto público en los casos en que pudiera ponerse en duda la legalidad de todo el proceso de elección de alguno de los Poderes de la Unión. En ese tenor, mediante esta reforma constitucional se eliminó de manera absoluta la atribución de la Suprema Corte para investigar delitos federales, por corresponder su investigación y persecución al Ministerio Público Federal, conforme a lo previsto en el artículo 21 constitucional. Por tanto, atendiendo a los antecedentes de la atribución establecida actualmente en el párrafo segundo del artículo 97 de la propia Constitución, debe concluirse que la Suprema Corte de Justicia de la Nación al realizar las investigaciones conducentes carece de atribuciones para indagar sobre hechos que puedan constituir delitos federales y, menos aún, para ejercer las facultades que constitucional o legalmente se han otorgado al ministerio público, lo que permite concluir que la averiguación de hechos que puedan constituir una grave violación de garantías individuales constituye un medio formalmente judicial y materialmente administrativo de control constitucional cuya naturaleza es ajena a cualquier investigación de carácter penal. Facultad de investigación de violaciones graves de garantías individuales 2/2006*. Solicitantes: Cámaras de Diputados y de Senadores del Congreso de la Unión. 29 de noviembre de 2007. Mayoría de siete votos. Ausente: José Fernando Franco González Salas. Disidentes: Genaro David Góngora Pimentel, José de Jesús Gudiño Pelayo y Olga Sánchez Cordero de García Villegas. Dictaminador: Juan N. Silva Meza. Encargado del engrose: Sergio Salvador Aguirre Anguiano. Secretario: Luis Fernando Angulo Jacobo. El Tribunal Pleno, el veintiséis de febrero en curso, aprobó, con el número XXXIV/2008, la tesis aislada que antecede. México, Distrito Federal, a veintiséis de febrero de dos mil ocho. *Dictamen que valora la investigación constitucional realizada por la comisión designada en el expediente 2/2006, integrado con motivo de las solicitudes formuladas por las Cámaras de Diputados y de Senadores del Congreso de la Unión, para investigar violaciones graves de garantías individuales”, Registro n. 170088, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XXVII, marzo 2008, p. 5.

[3]Al riguardo, v. il sito www.scjn.gob.mx, ricerca per voce del criterio giurisprudenziale: “Facultad de investigación prevista en el artículo 97, segundo párrafo, de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos. La ampliación de ejercicio de la facultad de investigación opera de la siguiente forma: a) Debe solicitarse por parte legitimada, es decir, no sólo por quien inicialmente solicitó a la Suprema Corte de Justicia de la Nación que ejerciera la facultad de investigación, sino por cualquiera de los sujetos legitimados por el artículo 97, segundo párrafo, de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos; b) Debe solicitarse antes de que los Comisionados rindan su informe en términos de la regla 19 del Acuerdo General Plenario 16/2007; c) Puede aludirse a los elementos necesarios y suficientes que permitan determinar su procedencia; y, e) La solicitud de referencia debe declararse procedente sólo en los casos que lo ameriten y de forma excepcional. Solicitud de ampliación de ejercicio de facultad de investigación 1/2007. Solicitante del ejercicio de la facultad: Cámara de Diputados del Congreso de la Unión. 26 de noviembre de 2007. Mayoría de seis votos. Ausente: José Fernando Franco González Salas. Disidentes: Sergio Salvador Aguirre Anguiano, José de Jesús Gudiño Pelayo, Mariano Azuela Güitrón y Sergio A. Valls Hernández. Ponente: Juan N. Silva Meza. Secretario: Jaime Flores Cruz. El Tribunal Pleno, el doce de mayo en curso, aprobó, con el número XLII/2008, la tesis aislada que antecede. México, Distrito Federal, a doce de mayo de dos mil ocho. Nota: El Acuerdo General Número 16/2007, del Tribunal Pleno de la Suprema Corte de Justicia de la Nación citado, aparece publicado en el Semanario Judicial de la Federación y su Gaceta, Novena Época, Tomo XXVI, agosto de 2007, página 1905”, Registro n. 169500, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XXVII, giugno 2008, p. 12.

[4]Cfr. J. L.SOBERANES FERNÁNDEZ, El control de la constitucionalidad de las leyes en México, Messico, 1972, pp. 9 ss.

[5]Al riguardo, v. il sito www.scjn.gob.mx, ricerca per voce del criterio giurisprudenziale: “Violaciones graves de garantías individuales establecidas en el artículo 97, párrafo segundo, constitucional. las decisiones de la Suprema Corte de Justicia de la Nación en uso de su facultad de investigación, no impiden a las autoridades el ejercicio de las atribuciones que les correspondan, sean éstas políticas, penales o administrativas. La facultad de investigación de violaciones graves de garantías individuales que consagra el artículo 97, párrafo segundo, de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos, reviste autonomía e independencia respecto a diversos procesos o procedimientos que puedan corresponder a otras autoridades en el ejercicio de sus facultades, de suerte tal que las determinaciones de la Suprema Corte de Justicia de la Nación en ejercicio de la facultad de investigación, la suficiencia de la misma y la existencia o no de violaciones graves de garantías individuales se encuentran acotadas al ámbito de la competencia que el artículo constitucional citado le atribuye y que tiene como único propósito conocer la verdad material de lo sucedido y determinar si existieron o no graves violaciones de garantías individuales, sin que con motivo de dicha investigación pueda imponer sanciones, determinar responsabilidades de cualquier índole, o exonerar individuos. Por consiguiente, las decisiones de la Suprema Corte no pueden ser entendidas como un obstáculo o impedimento para que las autoridades competentes en las materias correspondientes actúen en ejercicio de las facultades que les hayan sido conferidas constitucional o legalmente, sean éstas de naturaleza política, administrativa o penal, locales o federales, verbigracia, los Congresos mediante la instauración de juicios políticos, los Ministerios Públicos en la investigación y persecución de los delitos correspondientes, o las autoridades judiciales en el seguimiento de los procesos respectivos.Facultad de investigación de violaciones graves de garantías individuales 2/2006*. Solicitantes: Cámaras de Diputados y de Senadores del Congreso de la Unión. 29 de noviembre de 2007. Unanimidad de diez votos. Ausente: José Fernando Franco González Salas. Dictaminador: Juan N. Silva Meza. Encargado del engrose: Sergio Salvador Aguirre Anguiano. Secretario: Luis Fernando Angulo Jacobo. El Tribunal Pleno, el veintiséis de febrero en curso, aprobó, con el número XXXVIII/2008, la tesis aislada que antecede. México, Distrito Federal, a veintiséis de febrero de dos mil ocho.*Dictamen que valora la investigación constitucional realizada por la comisión designada en el expediente 2/2006, integrado con motivo de las solicitudes formuladas por las Cámaras de Diputados y de Senadores del Congreso de la Unión, para investigar violaciones graves de garantías individuales”, Registro n. 169764, della Nona Epoca, della Plenaria della Corte Suprema, Gazzetta XXVII, aprile 2008, p. 7.

[6]Sulle modificazioni all’articolo 97, costituzionale v. P. MACHORRO NARVÁEZ, Lineas preliminares al artículo 97, constitucional y la democracia. Una discusión histórica en el Pleno de la Suprema Corte de Justicia, Messico, 1947, p. 10; T. OLEA Y LEYVA, El amparo y el desamparo. Ensayo de interpretación del párrafo III del artículo 97, constitucional, Problemas jurídicos y sociales de México., Messico, 1995, pp. 188 ss.

[7]Cfr. T. OLEA Y LEYVA, Contribución al estudio del artículo artículo 97, constitucional, visible en JUS, Revista de Derecho y Ciencias Sociales, Tomo XIX, n. 108, Messico, 1947, pp. 37 ss; F. VALENCIA VALLADOLID, Antecedentes, génesis, alcance y consecuencia del párrafo tercero del artículo 97, constitucional, tesis profesional, Messico, 1954, pp. 126 ss; M. GONZÁLEZ AVELAR, La Suprema Corte y la Política, Seconda Edizione, Coordinación de Humanidades, Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), Messico, 1994; M. GONZÁLEZ OROPEZA, Función de Investigación de la Suprema Corte: Aportación de la Primera Legislatura Revolucionaria a la Constitución de 1917, Actos del Congreso Internacional sobre el 75 Aniversario de la Promulgación de la Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos, Instituto Nacional de Estudios Históricos de la Revolución Mexicana, Instituto de Estudios Constitucionales de Querétaro e Instituto de la Investigaciones Jurídicas de la Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), Messico, 1993.

[8]Su questo aspetto, v. il sito www.scjn.gob.mx, particolarmente: Potere di inchiesta (facultad de investigación) su violazione di garanzie e voto pubblico 3/46, del 31 gennaio 1946; Potere di inchiesta (facultad de investigación) su violazione di garanzie e voto pubblico 236/61, del 8 agosto 1961.

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